Europa tra guerra, pace e decadenza

Perché si ventila la disfatta dell’Unione Europea? Perché ad un certo punto ci siamo ritrovati con un’Europa tra guerra, pace e decadenza? E come poter investire in uno scenario come questo?

Nessuna paura per l’Europa, razionalizzare informandosi.
  1. Perché l’Unione Europea rischia tra la guerra e la crisi.
  2. L’Oriente una grande possibilista mancata per l’Europa.
  3. Costituzioni violate in Europa.
  4. Il rialzo voluto dell’inflazione attraverso il conflitto in Europa
  5. Azioni di distrazione di massa per allontanare la Pace
  6. L’inflazione come arma contro l’Europa
  7. Tra guerra e pace: il Populismo
  8. Investire e non credere alla decadenza dell’Europa.

1. Perché l’Unione Europea rischia tra la guerra e la crisi.

Ecco perché il rischio di un’Europa tra guerra, pace e decadenza.

Perché l’Unione Europea è a rischio e ci ritroviamo in un’Europa tra guerra, pace de decadenza?

Perché l’Europa come l’Euro ha dei fattori esterni contro molto forti, fra cui la recente crisi energetica, dovuta alle politiche sbagliate europee, a cui si sommano le scelte politiche interne di ogni Stato membro, che stanno portano sempre più verso il Populismo.

Basterebbe osservare quello che sta succedendo in Europa attraverso le ultime elezioni, nei diversi Stati.

Se si osserva appunto che la Svezia si è orientata a Destra e che il pensiero nazionalista è oramai chiaro, cioè rivolto alla nazione, il concetto Unione Europea decade clamorosamente in questo senso.

Ma queste pseudo scissioni, mentali sopratutto, oltre ad essere intrinseche nella mentalità del vecchio continente, che spiegheremo successivamente lungo il corso di questo articolo, sono anche leve su cui fanno pressione gli atlantisti, allo scopo di esercitare quel detto antico del: Divide et Impera.

2. L’Oriente una grande possibilista mancata per l’Europa.

La Via della Seta tra Europa e Oriente

Non vanno dimenticati inoltre certi fatti accaduti non molto tempo fa, come lo spostamento dello sguardo europeo che si stava dirigendo verso oriente: dalla Germania che aveva già intrapreso accordi importanti verso i mercati emergenti, l’Italia con il patto della “Via della Seta”, e via dicendo.

Era chiaro che quel discorso dell’Europa Unita che si spostava ad oriente, avrebbe creato un’unione tra l’80% della popolazione mondiale e il 70% del PIL mondiale, e questo avrebbe creato la possibilità di non far più passare le merci tramite le navi, ma tramite l’alta velocità, creando un mercato veloce e dinamico, abbassando i tempi in maniera eclatante.

Ma per l’Inghilterra, che è un’isoletta lassù a nord ovest dell’Europa e per gli Stati Uniti che sono a 9000 km di distanza, sarebbe stata la fine di un’epoca dominante, la loro leadership sarebbe andata a farsi benedire…

Ed è così che si ricreano gli stessi identici scenari, come quelli della ex Jugoslavia, o in qualsiasi altra parte del mondo, ai quali puntualmente assistiamo e che ci mettono tutti nella stessa posizione di pericolo.

Perché questi sono scenari ben collaudati e ben studiati, che possono essere messi in pratica e accadere ovunque e in qualsiasi momento. Di fatto ora a ritrovarsi in questo pericoloso scenario, il quale poteva essere evitato, è proprio l’Europa: tra guerra, pace e decadenza.

3. Costituzioni violate in Europa.

E chissà forse per l’Occidente ora è davvero tardi, perché avevamo la possibilità di cambiare realmente il corso della Storia, ma adesso anche se un qualsiasi Governo vorrebbe esimersi da scelte belliche, o altre decisioni che sono estremamente nocive per l’Europa e i suoi valori, non può.

Violando così Costituzioni che sono basate su valori completamente opposti, come ad esempio la decisione del riarmo nel caso dell’Italia nei riguardi dell’Ucraina, che si trova in una posizione di cobelligeranza incostituzionale, giustificata da plateali menzogne, cge si nascondono dietro gli aiuti, l’unità e la solidarietà europea. Ogni paese eticamente, dovrebbe intervenire in base ai propri principi costituzionali.

Un assoluto tradimento dei valori e sopratutto del principio di pace alla base di quell’articolo 11 della nostra Costituzione, che cita esattamente cosi: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.

Poi ci sono le diverse manovre interne dei governi, che sempre nel caso Italia: per un’1% si fa cadere il governo, per mettere un Mario Draghi, che di fatto per le politiche interne non ha fatto altro che seguire le direttive del precedente governo, e focalizzarsi più che altro su due fattori praticamente: la vaccinazione e gli armamenti allUcraina.

Ha creato qualche nuova opportunità per l’Italia? Sembra di si con l’ultimo intervento del 20/21 Ottobre 2021, per la questione sul gas, ancora tutta da definire. Ma visti i tempi brevi del suo governo, i suoi risultati sono stati giusto quelli di ottemperarli con una visione atlantista e in un’ottica europea, per poi riconsegnare l’Italia, si spera non, al teatrino politico a cui ci hanno abituato negli ultimi 30 anni. Anche qui il nostro governo ci auspichiamo che non disattenta il suo popolo, sarebbe l’ennesima ferita amara per tutti gli italiani.

4. Il rialzo voluto dell’inflazione attraverso il conflitto in Europa

Una PACE per terminare la guerra in Europa tra Russia e Ucraina.

È importante mettere a fuoco un punto fondamentale: l’esportazione per l’Europa e il rialzo voluto dell’inflazione, che ha e sta causando baratri pericolosi.

Di fatto gli Stati Uniti non hanno in questo momento crisi energetiche, e nemmeno paesi come la Cina che a livello di terre rare, sono tra i primi paesi dopo la Russia, con giacimenti enormi di qualsiasi tipo.

Ma c’è una nazione che ha un concentrato di terre rare, la micro Ucraina, che risulta così attrattiva per queste tre potenze mondiali, che stanno consapevolmente, creando fallimenti delle industrie, disoccupazione e crisi sociale, in tutta Europa.

Da sottolineare l’amara collaborazione dell’Olanda e della Germania, in tutto questo, per le feroci speculazioni sulle fonti energetiche, denunciate anche da Mario Draghi, nel suo ultimo discorso a Bruxelles come capo dello Stato Italiano, accusando queste due nazioni di dividere l’Europa e di vergognarsi.

Tutto ciò avviene perché noi europei, abbiamo bisogno dimportare materie prime non avendone a sufficienza, per poi esportare prodotti rielaborati, ad esempio, o speculando contro gli altri paesi membri, vedi l’attuale caso delle speculazioni della Borsa Olandese.

Come del resto l’America, l’Inghilterra, la Cina e in prima linea la Russia che in tutto questo sta cavalcando un’onda, studiata da tempo e non in solitaria. Basta comparare tra loro le date degl’incontri tra Putin e i Leader cinesi, e le mosse fatte dopo pochi giorni, cioè azioni strategiche e mirate.

Stessa cosa sta avvenendo tra l’Inghilterra e l’America, che creando diversivi in altre parti nel globo, come in Iran, vedi la causa di Mahsa Amini, la ragazza morta per il velo, in cui la notizia ha scatenato, dal 16 settembre, un’onda di proteste in più di 80 città del Paese.

Non è un evento casuale, perché hanno tutto il sentore di essere manovre per spostare: sia l’attenzione, sia i vari conflitti su diversi campi. Va da se che se la Russia è impegnata in Ucraina non può intervenire dappertutto. Ma il terreno dove tutti stanno giocando questa volta è quello europeo.

5. Azioni di distrazione di massa per allontanare la Pace

Questo potrebbe sembrare un discorso astratto, ma quello che voglio intendere è: che per avere campo libero e di manovra, abbattendo più ostacoli possibili, per obiettivi spudoratamente capitalistici, si creano fatti e notizie di distrazione di massa.

Azioni mirate che sono, con la scusa della libertà di espressione, di pensiero, di costume, etc, strumenti perfetti per spostare l’attenzione come: il terrorismo psicologico, la politica della paura, azioni messe in atto attraverso i media usando le varie minacce: gender, immigrazione, o emergenze: sanitarie, alimentari, o ancor peggio la paura di nuove dittature politiche, e via dicendo.

Ma questo succede quando il sistema economico è in fallimento, e si crea la famosa guerra tra poveri e quando non ci si riesce, si giunge all’azione di mettere in luce le famose distrazioni di massa, perché quando l’Economia va bene, ce n’è per tutti, e non c’è quel bisogno di aggredire continuamente un paese o l’altro. Ma questo è il secolare limite della razza umana.

Se questo non vi sembra un discorso coerente, vi porto un esempio pratico che riguarda l’Italia e il rischio di un’ascesa della Destra per l’elezioni del 25 Setttembre 2022. Due riviste di economia e finanza inglesi hanno pubblicato articoli al quanto minacciosi e ricattatori verso lo Stato e il popolo italiano.

Di fatto The Economist la settimana prima dell’elezioni italiane titola un articolo circa così: “La speculazione è pronta a partire sui titoli di Stato italiani”, oppure un mese prima il Financial Times il 25 agosto 2022, titola un altro articolo: “Hedge funds build biggest bet against Italian debt since 2008″.

Leggendo gli argomenti trattati mi è sembrato così palese che tutto sia connesso a tal punto, che oramai questo modus operandi reiterato e oppressivo, è talmente scoperto, che non si può più far finta di non vedere questo suo riempirci ed invadere il nostro quotidiano, attraverso i mass-media.

Non ci vuole molto per averne coscienza, basta leggere le testimonianze del passato, attraverso fonti storiche di cui gli archivi bibliotecari sono pieni, grazie a Dio.

6. L’inflazione come arma contro l’Europa

Di conseguenza non ci vuole molto a capire come l’inflazione è lo strumento più efficace per arricchirsi dopo il crollo di uno Stato, creando povertà e dipendenza.

Tutto ciò si può spiegare in modo molto semplice, basta capire che mentre l’Europa attualmente è impegnata a sanzionare la Russia, subendone stupidamente tutte le ritorsioni del caso, sotto i dettami atlantisti, l’America e Inghilterra nel frattempo, soprattutto l’America, alza i tassi d’interesse, rafforzando così il dollaro, ed è così che l’inflazione viene combattuta:

  • Mentre il prezzo del petrolio a barile da 50$ è salito a 100$, con un cambio, che prima era a 1,20$, e lo pagavamo 80$ al barile, ora lo paghiamo 120$.

Quindi una doppia inflazione, e l’America col giochino dell’aumento del dollaro, scarica la crisi sui paesi emergenti e sull’Europa. Quindi i paesi già indebitati tipo lo Sir Lanka, non ce la fanno e vanno in default, come fu per la Grecia, diventando sempre più sangue per alimentare un capitalismo sfrenato e senza oramai più senso, se non quello di una deriva dell’umanità continua e inarrestabile.

Dove lo scenario prossimo è il fallimento del sistema bancario, perché i sintomi ci sono tutti e dove nemmeno una Germania, potrà esimersi dalle proprie responsabilità, perché chi di spada ferisce – vedi appunto la Grecia – di spada perisce.

Chi lo stabilisce che l’inflazione al 3% è giusta e che per la quale le aziende chiudono per il rialzo dei tassi? È tutta teoria, sono studi alchemici messi lì, non è la realtà. La domanda in questo caso da farsi è: chi ha più importanza la crescita economica o l’inflazione?

Se i tassi si alzano è inevitabile una recessione, perciò, come è possibile che si sta ancora parlano di guerre e Democrazie che cadono? Quando in realtà il concetto Democrazia è da tempo che è decaduto e la scusa del Populismo non è forse un vento da soffiare sulla brace, per far riaccendere ideologie, che servono solo al mero controllo capitalistico del mondo?

7. Tra guerra e pace: il Populismo

Ideologie sfruttate per dividere l’Europa.

Perché c’è questa continua diffusione e successi dei Partiti Populisti in Europa? Senza entrare troppo in merito alla questione politica attuale, ho trovato questa probabile spiegazione credo al titolo del mio articolo: unEuropa tra guerra, pace e decadenza. Ne cito una sintesi che ritengo azzeccata tratto da: l populismo in Europa. Un’analisi comparata”, Dott. Gianluca Armeli:

“[…] perché è cresciuto, in quasi tutti i paesi europei, il consenso per le diverse tipologie di partiti che possono essere definiti populisti? Gli studi e le riflessioni sviluppati da molti studiosi hanno dimostrato che il successo di questi partiti dipende dallo sviluppo e dalla sovrapposizione di due tendenze.

La prima è la crisi dei partiti tradizionali, che si sono trasformati in formazioni politiche sempre più dipendenti dai loro leader, senza un rapporto significativo con i loro sostenitori sul territorio.

E soprattutto, sempre meno attenti alle domande e ai problemi dei cittadini. D’altra parte, lo sviluppo della globalizzazione ha provocato rapidi e profondi cambiamenti in tutti i contesti nazionali: la crisi dei sistemi di welfare, lo smantellamento di interi settori industriali, delocalizzati verso paesi ove il costo del lavoro è più basso, la diffusione della disoccupazione, la crescita sempre più impetuosa dell’immigrazione. I problemi si sono accentuati dopo il 2008 per gli effetti delle crisi economica globale […]”.

Ecco perché torno a ripetere che bisognerebbe davvero fermare tutto questo, e scendere a patti, ad esempio riaprendo subito il North Stream, ora poi stato sabotato, ed evitare questa crisi energetica.

Smettere di correre all’arrembaggio, cercando continuamente di non perdere il proprio Status Quo, che tutto ciò fa élite, illudendo che questo soft power – mi riferisco all’ideologia anglosassone – sia da secoli il miglior modo per relazionarsi, mentre in realtà è un veleno dato a piccole dosi da sempre.

C’è bisogno di calmarsi e capire che la fine più ovvia per la nostra società è probabilmente quella dell’Isola di Pasqua.

8. Investire e non credere alla decadenza dell’Europa.

Non siamo solo numeri

In conclusione, da Private Banker quale sono, posso comunque affermare che in ogni momento storico che viene vissuto, ci sono pericoli e opportunità, che solo un professionista con un occhio attento può comprendere e avere quelle capacità protettive da usare al momento opportuno verso i propri clienti, consigliando in maniera responsabile la direzione dei mercati e dove investire, in uno scenario così instabile come quello che stiamo vivendo.

Ci vuole molta lungimiranza e capacità di fidelizzazione, con un senso pratico della finanza, per gestire un portafoglio clienti, ma su questo posso mettermi a disposizione per una consulenza, che ha alla base un senso etico e uno sguardo reale sui processi economici e sui mercati.

Auspicando un miglioramento per tutti, in cui invece di ritrovarsi in unEuropa tra guerra, pace e decadenza, ci si possa ritrovare in una rinnovata intesa sui valori e il rispetto per e tra tutti gli europei e tornare a vivere un’economia fatta di armonia e senso della vita.